ANNUARIO DELLE INDUSTRIE ABRUZZESI – ANNO 2021
L’Annuario delle industrie abruzzesi presenta l’elenco delle aziende manifatturiere operanti nella regione e, come accade a partire dall’edizione 2016, include le imprese con un numero di addetti pari ad almeno sei unità. L’Annuario è una banca dati gratuita, sia per l’inserimento che per la consultazione, che viene aggiornata periodicamente dal CRESA, divenuto a partire dal gennaio 2020 Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, con lo scopo sia di mettere a disposizione di studiosi, operatori economici, giovani diplomati e laureati uno strumento molto utile sia di fornire un servizio alle numerose aziende che, con grande spirito di collaborazione, consentono il buon esito del lavoro.
Ne risulta un prodotto che nel corso dei decenni ha raccolto i consensi e l’interesse del sistema Abruzzo, inteso come soggetti economici e non, sia pubblici che privati. Esso, infatti, viene utilizzato da persone in cerca di occupazione, imprese regionali, nazionali ed estere in cerca di forni- tori, clienti e partner commerciali, contribuendo alla conoscenza del sistema produttivo regionale. I dati pubblicati, aggiornati a novembre 2021, sono estratti dal Registro delle Imprese del Sistema camerale e rilevati sulla base non solo di alcune variabili preordinate, quali ad esempio localizzazione, settore di attività economica Ateco 2007, unità locali, classe di addetti, valore della produzione, e vengono anche aggiornati e integrati sulla base delle informazioni trasmesse dalle stesse imprese.
L’Annuario, giunto alla sua venticinquesima edizione è disponibile unicamente online in formato pdf sul sito dell’Agenzia per lo Sviluppo e la sua consultazione, come di consueto, è gratuita. La banca dati si articola in 16 settori, a loro volta suddivisi in sottosettori, all’interno dei quali le imprese sono riportate in ordine alfabetico. Per ogni azienda sono fornite le seguenti informazioni: denominazione o ragione sociale, natura giuridica, indirizzo della sede amministrativa e delle unità locali operanti in Abruzzo (quando l’indirizzo è unico la sede amministrativa e le unità locali coincidono), numero di telefono, fax, pec e pagina web, anno di fondazione, capitale sociale, partita iva, classi di addetti e di fatturato annuo, principali prodotti realizzati descritti con un livello di dettaglio fino alla quarta cifra della classificazione delle attività economiche Ateco 2007, principali paesi di esportazione.
Nei casi in cui la sede amministrativa sia localizzata al di fuori della regione, gli addetti si riferiscono alle sole unità locali presenti in Abruzzo in questi stessi casi il fatturato può essere, invece, riferito all’intera azienda (incluse le unità locali al di fuori della regione) a causa dell’impossibilità tecnica di imputare il dato alle sole unità locali ubicate in Abruzzo.
Le aziende inserite nella presente edizione sono 2.433, ben più numerose delle 1.944 presenti nell’edizione 2018, e rappresentano il 18% circa delle 13.410 imprese manifatturiere regionali registrate operanti nei settori considerati, comprese quelle artigiane. La quasi totalità delle imprese in elenco (circa 92%) è stata fondata dopo il 1980 e, in particolare, quasi il 60% nel nuovo millennio (25,9% nel periodo 2000-2010 e 32,8% nel periodo 2011-2021).
In relazione alla distribuzione territoriale si osserva che il 37,5% delle imprese inserite nell’Annuario è localizzato nella provincia di Teramo, il 31,2% a Chieti, il 19,3% a Pescara e l’11,9% a L’Aquila.
Dal punto di vista della distribuzione per settore di attività economica è rilevante il peso della metallurgia e prodotti in metallo (22,2%) seguito dall’alimentare (19,8%), dall’abbiglia-mento (10,6%), dal legno e mobili (6,9%) e dai macchinari e apparecchiature non classificate altrove (6,8%). Marginale è il peso degli altri settori: superano il 4% solo materiali da costruzione, carta cartotecnica e poligrafiche, gomma e plastica.
Riguardo alla natura giuridica emerge che le società di capitali rappresentano circa tre quarti delle aziende inserite (73,7%), in particolare le S.r.l. sono il 67,0% e le S.p.a. il 6,7%). Relativamente al fatturato, si osserva che il 20,9% delle aziende presenti nell’Annuario appartiene alla classe 1 (fino a 1,5 milioni di euro), l’11,3% alla classe 2 (da 1,5 a 3 milioni di euro), il 7,5% alla classe 3 (da 3 a 6 milioni di euro), il 5,1% alla 4 (da 6 a 13 milioni di euro). Le altre classi registrano un peso residuale, inferiore al 3%. Bisogna aggiungere che per il 46% delle imprese inserite nell’Annuario non si dispone di informazioni relative alla classe di fatturato: trattasi di imprese cui non è richiesto il deposito del bilancio e che non hanno comunicato il fatturato al CRESA in fase di rilevazione.
Tra le imprese inserite nell’Annuario prevalgono quelle di piccole dimensioni per il fatto che più di 4 aziende su 5 (83,1%) occupa al massimo 30 addetti (il 39,7% da 6 a 9, il 43,3% da 10 a 30). Solo l’1,6% delle imprese in elenco dà lavoro a più di 250 persone.
Considerando contemporaneamente classe di addetti e settore di attività economica, si osserva che il settore nel quale sono più numerose le imprese di grandi dimensioni (con più di 250 addetti) è quello dei mezzi di trasporto (10%). Seguono a grande distanza i settori della carta, cartotecnica e poligrafica (5,6%), chimica e farmaceutica (4,4%), elettronica e apparecchiature elettriche (4,2%) e gomma e plastica (4,1%) mentre nel recupero e preparazione per il riciclaggio, pelli cuoio e calzature, materiali da costruzione e altre industrie manifatturiere le grandi imprese mancano totalmente. I settori nei quali, invece, le imprese di piccole dimensioni (con meno di 30 dipendenti) raggiungono le percentuali più elevate sono quelli del recupero e la preparazione per il riciclaggio (90,5%), legno e mobili (89,2%) e alimentari (87,5%).
Riguardo alla proiezione sui mercati internazionali emerge che 356 imprese, che corrispondono al 14,6% delle aziende inserite nell’Annuario, hanno dichiarato di svolgere attività di export mentre le altre non hanno fornito alcuna indicazione in merito. La provincia con la maggiore percentuale di aziende esportatrici è Chieti (17,9%) seguita a breve distanza Teramo (14,8%), le sole che superano il valore medio regionale. L’Aquila (13,4%) e Pescara (9,8%) si pongono al di sotto della media regionale.