Congiuntura Economica Abruzzese n. 1-2/2015

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Questo numero segna l’inizio della nostra avventura digitale.
Pur cambiando la “forma” lo strumento e, soprattutto, i suoi contenuti non subiranno modifiche se non di natura tipografico-editoriale.
Sarà più snello, facilmente accessibile e consultabile e soprattutto stampabile da chiunque: addetti ai lavori, studiosi o semplici interessati.

Le nostre “mission” rimangono ancora attuali e fisse nel tempo: sia quella che ha animato la nascita del Cresa nel 1968: “…svolgere il ruolo di Centro di ricerca e studi economico-sociali di ausilio alla programmazione economica abruzzese e di studio e ricerca su modelli e prospettive di sviluppo della regione Abruzzo” sia quella della nascita di questa rivista nell’aprile 1976 “…offrire un servizio alla comunità abruzzese, un servizio che vuole testimoniare, fra l’altro, una presenza viva ed una partecipazione diretta di forze culturali regionali al processo di crescita dell’Abruzzo”.
Era una premessa doverosa prima di compiere una riflessione sull’andamento della Congiuntura manifatturiera del I° e II° trimestre 2015.
Nel merito i dati macroeconomici del periodo in esame indicano chiaramente che gli andamenti della produzione, del fatturato sia totale che estero, degli ordini sia nazionali che stranieri, sono positivi, cosi come accade già da diversi trimestri, e ci fanno ben sperare per il futuro.
Finalmente anche gli imprenditori possono guardare ai prossimi mesi con ottimismo, così come risulta dalle loro previsioni. Rimane l’incognita dell’occupazione il cui andamento è in calo rispetto all’anno scorso, ma in lieve aumento nel trimestre, e non è previsto in miglioramento nei prossimi mesi. Continuano a svolgere un ruolo fondamentale le imprese che producono mezzi di trasporto, con andamenti vivaci di produzione, fatturato totale ed estero e soprattutto con il sorprendente sensibile incremento degli ordini nazionali, chiaro segnale di ripresa della fiducia di famiglie e imprese.
Dalle elaborazioni congiunturali, quindi, sembra si possa dire che il peggio sia passato, la recessione sembra ormai alle spalle. Si confermano chiaramente i primi sintomi della ripresa.

Il Direttore

Francesco Prosperococco