CRESA Informa 6/2022

Il mercato del lavoro in Abruzzo continua a contrarsi e accumula ritardi rispetto al resto del Paese, Mezzogiorno compreso. In calo gli occupati e, per l’aumento degli inattivi, le persone in cerca di lavoro

Secondo l’analisi del CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia – dei dati Istat, il mercato del lavoro regionale mostra netti segni di peggioramento.

Rispetto alla fine del 2019 (anno pre-pandemico) nel terzo trimestre 2022 le forze di lavoro abruzzesi diminuiscono di 34,7 mila unità pari ad un calo del -6,3% quadruplo rispetto al Centro-Nord (-1,5%) e di un terzo superiore al Mezzogiorno (-4,2%) (Italia: -2,3%).

Tale contrazione è determinata da una flessione di 21,3 mila occupati che corrisponde al -4,3% (Italia: +0,1%; Centro-Nord: 0,0%; Mezzogiorno: +0,3%) e di 13,5 mila persone in cerca di occupazione equivalente al -21,8%, inferiore al -24,1% medio nazionale, al -23,1% centro-settentrionale e -25,1% meridionale.

La riduzione del numero di lavoratori, in particolare, è il risultato di una diminuzione di 6,3 mila di-pendenti pari al -6,3% (Italia: +1,8%; Centro-Nord: +1,9%; Mezzogiorno: +1,5%) e di aumento di 2,2 mila indipendenti (+2,2%; Italia: -5,7%; Centro-Nord: -6,5%; Mezzogiorno: -3,4%).

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