Supplemento 4 2014
LA “CONGIUNTURA ECONOMICA ABRUZZESE”
ABBANDONA LA VERSIONE CARTACEA
Dopo 39 anni di onorato servizio, la rivista “Congiuntura Economica Abruzzese” non verrà più stampata abbandonando, sin dal prossimo numero 1 dell’anno 2015, la versione cartacea; la pubblicazione non andrà però in pensione, anzi, come già avviene da qualche anno, continuerà a vivere grazie al web ed al sito http://www.cresa.it, strumento che probabilmente, al di là di azioni necessitate dal sistema camerale di spending review, ha contribuito di più all’addio della rivista cartacea.
Una svolta che segue e alimenta il continuo processo di avanzamento, razionalizzazione, miglioramento e focalizzazione su nuovi e sempre più utili studi e ricerche del Cresa finalizzati principalmente al sistema imprenditoriale abruzzese e ai “decision makers” istituzionali. Senza con ciò tralasciare il contenimento dei costi assicurato dalla sola dimensione digitale della nostra rivista. La rivista attuale è la naturale prosecuzione della prima ipotesi di “Bollettino gratuito” nato nel gennaio 1976 come “periodico trimestrale” regolarmente “autorizzato dal Tribunale dell’Aquila con il n. 163, Registro giornali del 17 marzo 1976”, su impulso e direzione di Silvano Fiocco e redazione di Mario Santucci.
All’epoca, come avviene anche oggi, il “Bollettino”, che veniva ciclostilato in proprio, si avvaleva della collaborazione di illustri studiosi esterni e degli Uffici Studi Economici delle Camere di Commercio abruzzesi.
Nella premessa al n. 1 dell’aprile 1976 si leggeva letteralmente, tra l’altro, “… con questo periodico e con altre iniziative di studio e di ricerca, il Cresa intende offrire un concreto servizio alla comunità abruzzese, un servizio che vuole testimoniare e incentivare, fra l’altro, una presenza viva ed una partecipazione diretta di forze culturali regionali al processo di crescita dell’Abruzzo”.
Il Cresa svolge e vuole continuare a svolgere a favore di tutta la comunità regionale, nelle sue varie componenti, il proprio ruolo di Centro di ricerca e studi economico-sociali, di ausilio alla programmazione economica abruzzese e di studio e ricerca su modelli e prospettive di sviluppo della regione Abruzzo.
Nonostante il futuro delle Camere di Commercio.
Le Camere di Commercio italiane, infatti, sono tra le istituzioni interessate dal disegno di legge di riordino della Pubblica Amministrazione. La loro riforma contenuta nell’art. 8bis del testo sarà attuata con un decreto delegato di attuazione che ne dovrà esplicitare i contenuti operativi.
La riforma prevede un nuovo disegno delle Camere di Commercio, che ne riduce il numero (si attuerà un dimezzamento delle attuali, da 105 a 60, mettendo come soglia minima 80mila aziende iscritte), oltre alla riduzione dei contributi, dal 35% in meno nel 2015 sino al 50% in meno nel 2017.
Ci sono resistenze alla riorganizzazione, anche in Abruzzo, nonostante le Camere regionali abbiano avviato per proprio conto una riflessione, sulla scorta di quanto avviene in Italia, dando il via ad un’autoriforma. Localismi e azioni di sterile conservazione dello status quo emergono in qualche caso.
La riforma, comunque, per scelta e volere del Governo, sarà inevitabile e verrà attuata superando ogni tipo di resistenza.
In tali prospettive il Cresa vuole continuare a svolgere il lavoro che sa fare, anche nella proposta di ridisegno delle strutture intercamerali abruzzesi, partecipate da tutte e quattro le Camere di Commercio, che prevede l’incorporazione del Centro nell’Unione regionale delle CCIAA, mantenendo il proprio logo e le proprie finalità.
La comunità regionale in tutte le sue estrinsecazioni ha necessità di avere dati certi e inconfutabili, derivanti da fonti decisamente attendibili elaborati da professionalità ormai largamente consolidate.
Continueremo a farlo anche se la veste della nostra “Congiuntura” non sarà più cartacea ma digitale.
Arrivederci sul web!
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